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17
Dicembre
2009

Iil caso di Muath, bimbo di 16 azamesi malato di tumore e bloccato a Gaza

M.O.: PIANETTA (PDL), PER MUATH INTERVENGA FRATTINI

M.O.: PIANETTA (PDL), PER MUATH INTERVENGA FRATTINI = APPELLO AL MINISTRO DEGLI ESTERI ED ALL'AMBASCIATORE DI ISRAELE PER CONSENTIRE AL BIMBO PALESTINESE DI VENIRE IN ITALIA A OPERARSI Roma, 17 dic. (Adnkronos) - Enrico Pianetta (Pdl), presidente della Associazione interparlamentare di amicizia Italia-Israele, lancia un appello al ministro degli Esteri, Franco Frattini, ed all'ambasciatore di Israele in Italia perchè sia consentita la partenza da Gaza verso l'Italia del piccolo Muath, il bimbo palestinese di 16 mesi affetto da un grave tumore al fegato. «Le condizioni del bimbo sono gravissime ma purtroppo non riesce a partire a causa di lungaggini burocratiche. Lo sta aspettando a Roma un'equipe del Policlinico Umberto I, guidata da Anna Clerico, per salvarlo tramite un trapianto». Muath sarebbe dovuto arriva in Italia già il 3 dicembre con un volo di linea insieme al padre Ahmed ma non gli è stato possibile partire per la mancanza dei permessi necessari«. »Faccio appello alla grande sensibilità di questo governo, del ministro Frattini e dell' ambasciatore israeliano -conclude Pianetta- per far in modo che il piccolo Muath possa partire immediatamente insieme al papà e raggiungere la capitale con la speranza di poter superare questo momento difficilissimo«. (Sin/Zn/Adnkronos) 17-DIC-09 12:29 NNN
FINE DISPACCIO

 

M.O.: IL CASO DI MUATH, L'EPATOBLASTOMA CANCRO CHE COLPISCE I NEONATI/SCH
M.O.: IL CASO DI MUATH, L'EPATOBLASTOMA CANCRO CHE COLPISCE I NEONATI/SCHEDA = (RIF.: «M.O.: IL CASO DI MUATH, BIMBO DI 16 MESI CON TUMORE BLOCCATO A GAZA») Milano, 17 dic. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Si chiama epatoblastoma (Hb) la malattia che ha colpito il piccolo Muath, il bimbo palestinese nato a Gaza che per ostacoli burocratici non riesce a raggiungere l'Italia dove lo attende un'equipe pronta a operarlo. L'epatoblastoma è il tumore del fegato più comune nell'infanzia, anche se resta una neoplasia rara e rappresenta circa l'1% di tutti i tumori che colpiscono i bambini. Ogni anno si contano 1,5 nuovi casi per milione di bambini sotto i 15 anni. Questo tumore insorge nei bambini quando hanno meno di 3 anni, l'età media della diagnosi è fra i 18-24 mesi. È un cancro che colpisce i piccoli in età precoce per via della sua natura embrionale: è infatti spesso associato ad alterazioni congenite come la sindrome di Beckitt-Widemann o il tumore di Wilms. L'epatoblastoma è asintomatico. Si presenta con una massa nell'addome dei neonati. Spie della malattia sono la perdita di peso, l'anoressia, il colorito pallido, i dolori addominali, ma si presentano in una fase più avanzata. Il 10% dei casi vengono diagnosticati dal pediatra che, durante i controlli di routine, può accorgersi che il fegato del bimbo è più grosso della norma. Esiste poi un test di laboratorio che conferma la diagnosi e permette di monitorare l'epatoblastoma: si tratta del dosaggio dell'alpha-fetoproteina. Il tumore può essere accompagnato da metastasi polmonari. Nel 70% dei casi questa neoplasia risulta sensibile alla chemioterapia che permette di intervenire sulle neoplasie spesso non operabili e di preparare il piccolo per l'intervento chirurgico di asportazione del tumore. Dopo l'operazione i piccoli pazienti hanno buone speranze di guarigione, anche se il tumore è recidivo nella metà dei casi. (Red-Lus/Zn/Adnkronos) 17-DIC-09 13:41 NNN

M.O.: IL CASO DI MUATH, BIMBO DI 16 MESI CON TUMORE BLOCCATO A GAZA
M.O.: IL CASO DI MUATH, BIMBO DI 16 MESI CON TUMORE BLOCCATO A GAZA = ANGELS ONLUS, A ROMA EQUIPE PRONTA AD OPERARLO MA BUROCRAZIA NON LO LASCIA PARTIRE Roma, 17 dic. (Adnkronos) - «Le condizioni del bimbo sono gravi e le possibilità di salvarlo diminuiscono al passare dei giorni. E sono troppi i giorni che si stanno perdendo a causa di lungaggini burocratiche e scarichi di responsabilità». Così Benedetta Paravia, portavoce di Angels onlus (Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà), descrive, in una nota, la situazione di Muath, 16 mesi, che vive a Gaza City e, come racconta oggi «Il Fatto», rischia di morirvi per un tumore al fegato (epoblastoma). A roma un'equipe del Policlinico Umberto I, guidata da Anna Clerico, è pronta a tentare di salvarlo con un trapianto ma il piccolo non riesce a raggiungere la capitale italiana per i motivi indicati dalla portavoce di Angels. Muath doveva arrivare a Roma già il 3 dicembre, con un volo di linea, insieme al padre Ahmed, ma gli è stato impossibile lasciare Gaza per la mancanza dei permessi necessari. La portavoce dell'onlus rifesce che il tentativo di trovare una soluzione con l'ambasciata di Israele in Italia non ha portato alcun esito e che l'opzione di far transitare Muath attraverso Ramallah e la Giordania è stata scartata perchè richiede tempi lunghi, circa 24 giorni, sempre per motivi legati ai permessi da ottenere, giorni che Muath non può attendere perchè intanto le metastasi hanno quasi completamente invaso il suo fegato. «Non vogliamo arrenderci di fronte alle difficoltà -conclude Benedetta Paravia- e continuiamo a lavorare su ogni canale possibile affinchè si giunga a una veloce soluzione, nell'esclusivo interesse di questo bimbo e di qualsiasi altro bimbo futuro possa avere bisogno d'aiuto, sia questo palestinese, israeliano o di qualsiasi parte del mondo Siamo pienamente disponibili fin d'ora a valutare la possibilità di curare in Italia casi difficili che le autorità di Gerusalemme volessero segnalarci». (Sin/Col/Adnkronos) 17-DIC-09 09:38 NNN

M.O.: IL PADRE DI MUATH, NON POSSONO CONDANNARLO ALLA MORTE SOLO PERCHÈ È
M.O.: IL PADRE DI MUATH, NON POSSONO CONDANNARLO ALLA MORTE SOLO PERCHÈ È NATO A GAZA = IL BIMBO HA UN TUMORE AL FEGATO MA NON RIESCE A RAGGIUNGERE L'ITALIA, DOVE POTREBBE ESSERE OPERATO, PER OSTACOLI BUROCRATICI Roma, 17 dic. (Adnkronos) - «Le condizioni di mio figlio sono critiche, se c'è una possibilità in più di salvarlo non deve essergli negata. Non possono condannare mio figlio alla morte solo perchè è nato a Gaza, ha solo un anno di vita e nessuna colpa. Vi prego non negategli questa opportunità». È l'appello del trentenne Ahmed, padre di Muath, il bimbo di 16 mesi colpito da un gravissimo tumore al fegato che non riesce a raggiungere l'Italia, dovo lo attende un'equipe pronta ad operarlo, per ostacoli burocratici. L'appello di Ahmed è giunto questa mattina, con una telefonata da Gaza, all'italiana Angels onlus che segue la vicenda. (Sin/Col/Adnkronos) 17-DIC-09 11:14 NNN

GAZA: ONG; BIMBO MALATO, ISRAELE RITARDA CURE IN ITALIA
CRO SAM SAM SAM SAM INT MI03 GAZA: ONG; BIMBO MALATO, ISRAELE RITARDA CURE IN ITALIA (ANSAmed) - ROMA, 17 DIC - Lotta tra la vita e la morte Muath, un anno e quattro mesi, affetto da una grave forma di tumore al fegato, e «bloccato» a Gaza dalle autorità israeliane, che di fatto ne impedirebbero l'espatrio in Italia. Lo denuncia l'associazione Angels, riferisce oggi il quotidiano «Il Fatto». «Le condizioni del bimbo sono gravi, e le possibilità di salvarlo diminuiscono al passare dei giorni», afferma in un comunicato la portavoce dell'associazione, Benedetta Paravia, sottolineando che «sono troppi i giorni che si stanno perdendo a causa di lungaggini burocratiche e scarichi di responsabilità». Muath vive a Gaza City e soffre di epatoblastoma: a Roma, una equipe del Policlinico Umberto I è pronta ad intervenire, precisa l'associazione che si occupa di garantire cure mediche a bimbi provenienti dai Paesi in guerra, ma le autorità israeliane «non hanno concesso al bimbo i permessi di transito attraverso Israele». Angels aveva fornito i biglietti aerei a Muath ed al padre, Ahmed, ma i due non sono mai sbarcati all'aeroporto romano di Fiumicino. L'associazione ha quindi avviato una serie di intensi contatti con l'ambasciata israeliana a Roma, nel tentativo di superare gli ostacoli. «Quando sono arrivata all'ambasciata (per un appuntamento con il vice-ambasciatore il 9 dicembre scorso, ndr), invece di parlare con il funzionario sono stata interrogata da due militari e poi allontanata», denuncia ancora la portavoce di Angels.(ANSAmed). ACC 17-DIC-09 13:06 NNN

M.O.: MEDICO UMBERTO I, PER MUATH OGNI GIORNO DI ATTESA È UN RISCHIO
M.O.: MEDICO UMBERTO I, PER MUATH OGNI GIORNO DI ATTESA È UN RISCHIO = L'OSPEDALE ROMANO PRONTO AD ACCOGLIERE IL BIMBO DI 18 MESI COLPITO DA TUMORE AL FEGATO E BLOCCATO A GAZA Roma, 17 dic. (Adnkronos) - «Al Policlinico Umberto I stiamo seguendo con ansia la vicenda del piccolo Muath, abbiamo già un posto per lui e speriamo che possa arrivar prima possibile. Purtroppo per un bimbo così piccolo malato di tumore ogni giorno in più passato senza le adeguate terapie rappresenta un rischio grave. Prima potrà arrivare in Italia e meglio sarà per lui». La dottoressa Anna Clerico, il medico del Policlinico Umberto I di Roma alla guida dell'equipe che sta seguendo il caso del piccolo Muath, sottolinea così l'urgenza del caso del bimbo palestinese di 18 mesi con un tumore al fegato (epatoblastoma) in stadio avanzato. L'associazione Angels sta cercando da settimane di portare in Italia Muath per garantirgli le cure necessarie ma il bimbo è bloccato a Gaza dalla mancata concessione delle autorizzazioni necessarie. (Sin/Zn/Adnkronos) 17-DIC-09 11:30 NNN


BIMBO GAZA & INFORMAZIONE

(17/12/2009) - “La situazione in cui si trova attualmente il piccolo Muath è, purtroppo, proprio quella descritta sulla stampa; le condizioni del bimbo sono gravi e le possibilità di salvarlo diminuiscono al passare dei giorni. E sono troppi i giorni che si stanno perdendo a causa di lungaggini burocratiche e scarichi di responsabilità”. Con queste parole Benedetta Paravia, portavoce di ANGELS - Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà (www.loveangels.it) conferma la storia, a firma di Emanuele Perugini, pubblicata oggi sul quotidiano Il Fatto. “Non vogliamo arrenderci di fronte alle difficoltà – aggiunge Benedetta Paravia – e continuiamo a lavorare su ogni canale possibile affinché si giunga a una veloce soluzione, nell’esclusivo interesse di questo bimbo e di qualsiasi altro bimbo futuro possa avere bisogno d’aiuto, sia questo palestinese, israeliano o di qualsiasi parte del mondo Siamo pienamente disponibili fin d’ora a valutare la possibilità di curare in Italia casi difficili che le autorità di Gerusalemme volessero segnalarci”.


M.O.: MEDICO UMBERTO I, PER MUATH OGNI GIORNO DI ATTESA E' UN RISCHIO

Roma, 17 dic. (Adnkronos) - "Al Policlinico Umberto I stiamo seguendo con ansia la vicenda del piccolo Muath, abbiamo gia' un posto per lui e speriamo che possa arrivar prima possibile. Purtroppo per un bimbo cosi' piccolo malato di tumore ogni giorno in piu' passato senza le adeguate terapie rappresenta un rischio grave. Prima potra' arrivare in Italia e meglio sara' per lui". La dottoressa Anna Clerico, il medico del Policlinico Umberto I di Roma alla guida dell'equipe che sta seguendo il caso del piccolo Muath, sottolinea cosi' l'urgenza del caso del bimbo palestinese di 18 mesi con un tumore al fegato (epatoblastoma) in stadio avanzato. L'associazione Angels sta cercando da settimane di portare in Italia Muath per garantirgli le cure necessarie ma il bimbo e' bloccato a Gaza dalla mancata concessione delle autorizzazioni necessarie.

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